Purushartha
i quattro scopi della vita.
Principi che regolano la vita dell’uomo nel suo divenire: il loro conseguimento mira alla realizzazione di un’esistenza felice, soddisfacendo i bisogni materiali e spirituali in armonia con le norme etiche e in vista dello scopo ultimo.
Le lamentele sulla natura umana peccatrice e portatrice dei germi del male non servono a nulla. Non bisogna lamentarsi, bisogna unicamente lavorare. Che si tratti di vanità, di orgoglio, di collera, di gelosia o di sensualità, tutti i difetti devono essere messi al lavoro. Ecco l'unico punto di vista buono, l'unica buona soluzione. È il lavoro che conta, non occupatevi del resto; le vostre qualità e i vostri difetti sono qualcosa di secondario.
Qualche giorno fa, avete incontrato un amico: era vivo. Successivamente, però, ha avuto un incidente, e ora lo vedete steso su un letto: è morto. Si tratta sempre di lui, ma qualche cosa di invisibile lo ha lasciato; era quel "qualcosa" che lo faceva camminare, parlare, pensare, amare. Ora potete mettergli accanto tutto il cibo e tutti i tesori del mondo dicendogli: "Tutto questo è per te, rallegrati!" ma non c'è niente da fare: lui non si muove. Allora, come si può mettere in dubbio l'esistenza di un mondo invisibile?
All'origine di tutti gli squilibri, vi è quello fra lo spirito e la materia; è questo squilibrio a trascinare con sé tutte le altre forme di anomalie che si possono constatare nell'esistenza. Lo spirito e la materia sono due poli, due principi con i quali l'essere umano deve saper agire intelligentemente, ragionevolmente, prudentemente.
Alcune statue del Buddha lo rappresentano intento a guardare la sua mano destra. Ma la guarda soltanto? In realtà, quando Buddha si concentra sulla propria mano, entra in comunicazione con la grande mano del Creatore, ossia con tutto l’Universo, con i soli, le stelle, le nebulose; e nella mano del Creatore, è la Via Lattea a rappresentare la linea di Saturno.
Chi non conosce questo comandamento dato da Gesù: «Amerai il prossimo tuo come te stesso»? Pur considerandolo un comandamento difficile da mettere in pratica, generalmente lo si ritiene facile da capire. Ma io vi chiedo: in che modo le persone amano se stesse?
Una nascita altro non è che il passaggio dall'invisibile al visibile, dall'immateriale al materiale, dal pensiero alla realizzazione.