Gandhi quasi sempre riusciva a cavarsela nelle discussioni. Lo faceva con tale grazia ed intelligenza da lasciare sempre il segno.
Si racconta, ad esempio, che una volta si sedette a tavola accanto ad un professore dell’Università di Londra. Il professore gli disse: “Sai che un maiale e un uccello non possono mangiare assieme?”. Gandhi si alzò e disse: “Non si preoccupi professore, io volo via”.
Lo scopo di una discussione o di un dibattito non deve essere la vittoria, bensì il miglioramento.
Joseph Joubert
Il leader Gandhi riservava un posto speciale alle emozioni. La sua dottrina non era prettamente ideologica. Cercava di comprendere la posizione dei suoi avversari e teneva conto di cosa potessero provare, sentire. Per questo motivo, centinaia di migliaia di persone l’hanno seguito e ammirato pur non condividendo la sua causa. Vincere un confronto non significa necessariamente annullare l’avversario.
Tutti gli insegnamenti di Gandhi ci hanno lasciato grandi valori umani. Il successo di Gandhi fu un trionfo dello spirito e per questo lasciò il segno. Il suo più grande insegnamento è che si può vincere un confronto senza annullare l’avversario. In questo modo, non c’è sconfitta, è una via sicura in cui vincono tutti, anche se non è quello che vorrebbero.
Tratto da:
I consigli di Gandhi per uscire vincitori da una discussione
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