Nel cercare di definire lo yoga e delimitare i confini dei vari tipi di yoga
è praticamente impossibile essere precisi ed esaustivi: lo yoga è infatti una
disciplina talmente ampia e antica che ha avuto nel corso del tempo molte
rivisitazioni e si è diramata in moltissime strade.
Pertanto sembra più corretto - per cercare di definire meglio questa disciplina -
parlare di quello che è il suo scopo ultimo, che è possibile raggiungere
attraverso molte strade: dalla sua radice sanscrita (yuj) yoga significa
“unire, aggiogare, legare insieme” e può essere interpretato come l’atto di
aggiogare, unire, i nostri sensi (indrias) -considerati dallo yoga cavalli ribelli- alla mente (manas); ma anche come quello di
unire lo spirito individuale manifesto (Jivatma) a quello universale non
manifesto (Paramatma).Le strade che conducono a questo risultato possono essere molteplici, seguendo percorsi differenti, assecondando il temperamento e la condizione socio-culturale di ciascuno.
Le diramazioni dello yoga sono principalmente quattro: vi è lo Jnana Yoga, ovvero lo yoga della conoscenza, della filosofia e del ragionamento; il Raja Yoga, la via dell’autocontrollo; il Bhakti Yoga, la via della devozione e dell’amore cosmico; il Karma Yoga, la via del lavoro e della retta azione.
Dal Raja Yoga (la disciplina Yoga così come è stata esposta dal saggio Patanjali) derivano ulteriori classificazioni: Kriya Yoga, lo yoga della purificazione diffuso dal grande maestro Yogananda; Kundalini Yoga, che mira al risveglio di Kundalini; Mantra Yoga, yoga delle vibrazioni sonore che con le loro vibrazioni liberano la mente e risvegliano la coscienza originale; Shakti Yoga, che lavora sulle forze energetiche individuali, tra cui la principale è sempre Kundalini, principio energetico femminile (Shakti: forza, potere); eccetera…
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Grazie Namaste'
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