lunedì 13 agosto 2012

I segreti dei cinque prana



Tutto ciò che esiste nei tre cieli rimane sotto il controllo del Prana. Proteggici, Prana, come una madre fa con il suo bambino e dacci splendore e saggezza. Prashna Upanishad 11.13

Le cinque funzioni o azioni vitali sono chiamate vayu, quantunque non siano propriamente aria o vento (che è il senso generale della parola vayu o vata, dalla radice verbale va, “andare, muoversi”, che abitualmente designa l’elemento aria, di cui la mobilità è una delle proprietà caratteristiche), tanto più che si riferiscono allo stato sottile, non a quello corporeo;
ma, come abbiamo detto, esse sono modalità del “soffio vitale” (prana, o più generalmente ana), considerato principalmente in rapporto alla respirazione.
Queste funzioni sono: 1) l’aspirazione, vale a dire la respirazione considerata come ascendente nella sua fase inizale (prana, nel senso più stretto della parola), che attira gli elementi non ancora individualizzati dall’ambiente cosmico, per farli partecipare, mediante l’assimilazione, alla coscienza individuale; 2) l’inspirazione considerata come discendente in una fase successiva (apana) con la quale questi elementi penetrano nell’individualità, 3) una fase intermedia fra le due precedenti (vyana), che da una parte consiste nell’insieme delle azioni e reazioni reciproche prodotte dal contatto fra l’individuo e gli elementi ambientali e, dall’altra, nei diversi movimenti vitali che ne risultano, a cui nell’organismo corporeo corrisponde la circolazione sanguigna; 4) l’espirazione (udana), che proietta il soffio, trasformandolo, di là dai limiti dell’individualità ristretta (cioè ridotta alle sole modalità che sono comunemente sviluppate in tutti gli uomini), nel dominio delle possibilità dell’individualità estesa, considerata nella sua interezza; 5) la digestione o l’assimilazione sostanziale intima (samana), con cui gli elementi assorbiti divengono parte integrante dell’individualità. Si specifica chiaramente che non si tratta di una semplice operazione di uno o più organi corporei; è facile rendersi conto, infatti, che tutto ciò non va compreso soltanto con riferimento alle funzioni fisiologiche analogicamente corrispondenti, ma anche con riferimento all’assimilazione vitale nel senso più ampio.



Tratto da “L’uomo e il suo divenire secondo il Vedanta” di René Guénon



I Cinque Vayu

1 commento:

  1. Cara Lili,
    ogni qualvolta leggo il tuo blog mi emoziono, sarà perchè durante le tue lezioni in qualche modo sperimento proprio quello di cui parli in questo spazio. Quando parlo dello yoga e di te, delle lezioni tutti mi dicono che i miei occhi si illuminano...e sento che è così...grazie allo Yoga, a te e ai tuoi insegnamenti la luce è entrata in me...Lo yoga quando ti entra dentro non lo si può non ascoltare...lo senti nei vari momenti della giornata...io sento quasi come "per magia" le parole di Lili arrivarmi nel momento in cui sento di averne bisogno...e il respiro un potente veicolo per calmare la mente, i pensieri e il corpo...
    Non vedo l'ora di riprendere le lezioni, per imparare e per approfondire la pratica yogica...Grazie Lili di cuore per tutto...
    Linda

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