martedì 9 ottobre 2012

Festa di navaratri



La Durga Puja o Navaratri (significato letterale: nove notti) é la più grande festa Indù durante la quale si adora Dio sia nella forma del Padre che della Madre. Questa festa è celebrata due volte all’anno, in primavera e in autunno. Il Rama-Navaratri di primavera è celebrato durante la luna nuova di Chaitra (aprile/maggio) e il Durga-Navaratri d’autunno durante la luna nuova d’Ashwin (settembre/ottobre). L’inizio dell’estate e dell’inverno sono due congiunzioni molto importanti di influenze climatiche e astrali. I corpi e gli spiriti subiscono un notevole cambiamento a causa delle modificazioni della natura e sono anche momenti consacrati al culto della Madre.

La celebrazione dura nove giorni in onore delle nove manifestazioni di Durga.

Si commemora la Vittoria di Durga su Mahishasura, il demone a testa di bufalo. Ma per il ricercatore spirituale (sadhaka) sulla via della sadhana, la divisione di Navaratri In serie di tre giorni dedicati al culto di differenti aspetti della Dea Suprema evidenzia gli stadi dell’evoluzione dell’uomo dalla condizione di Jiva (stato di individualità) alla condizione di Shiva (stato della realizzazione di Dio). I primi tre giorni sono dedicati a Kali, dea della distruzione e della ricreazione e consorte di Shiva. Noi preghiamo Kali di distruggere tutte le nostre mancanze e di annullare gli istinti animali che si manifestano nella nostra natura. Lei é anche il potere che protegge la nostra sadhana dalle facili distrazioni e dai numerosi ostacoli. Questi tre giorni sono un periodo di purificazione per abbandonare tutto ciò che non é voluto nel nostro cammino. L’equivalente delle “pulizie di primavera” per far posto al nuovo. Così i primi tre giorni caratterizzano Il primo stadio della distruzione delle impurità, ci aiutano nel nostro sforzo di essere determinati e rafforzano la nostra lotta nell'estirpare le tendenze negative del nostro spirito.

Dopo aver trionfato sul lato negativo e aver smontato le vecchie abitudini, la tappa successiva consiste nell'accumulare qualità positive per rimpiazzare le qualità negative eliminate. Il lato piacevole della sadhana è rappresentato dal culto di Lakshmi, Dea della prosperità e consorte di Vishnu, Lakshmi accorda una ricchezza divina inesauribile, l’amore, la bontà, la devozione, la pazienza, la costanza, la carità e altre qualità di questo genere ai Suoi devoti. Non si tratta di acquisire queste qualità partendo dall'esterno, ma si cerca di svilupparle dal nostro interno attraverso l’invocazione della Dea. Se lo sviluppo di tutte queste qualità propizie non è intrapreso con la giusta fede, la vecchia natura demoniaca riapparirà ancora e sempre. Conseguentemente, questo stadio è tanto importante quanto quello precedente nel cammino di un ricercatore spirituale.

Una volta che il ricercatore spirituale é riuscito a sradicare le tendenze nefaste e a sviluppare le qualità divine satviche o pure, egli diventa degno di raggiungere la saggezza divina. Gli ultimi fra giorni sono di conseguenza dedicati al culto di Sarasvati, Dea della saggezza, della conoscenza e delle arti, consorte di Brahma. Ella accorda la conoscenza del Supremo e dona la conoscenza totale del Sé. E’ durante questo periodo che noi possiamo ricevere la Guida Divina sulla maniera più appropriata per utilizzare tutte le risorse che ci sono state date. Ciò comporta l’uso più efficace e determinato di tutti i nostri doni.

Il decimo giorno – Vijaya Dashami – rappresenta il risveglio trionfante dell’individuo alla realizzazione del Sé attraverso la discesa della conoscenza per grazia di Sarasvati. Questo giorno celebra la vittoria, la realizzazione dello scopo del riconoscimento della nostra identità eterna con lo Spirito Supremo. Questi tre aspetti sono importanti per realizzare una vita completa e felice.




















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