domenica 30 settembre 2012

Come raggiungere il benessere fisico e l’equilibrio interiore

                               



INTRODUZIONE ALLO YOGA

   





Un’antica disciplina indiana


Yoga è un vocabolo sanscrito che significa “giogo, unione”. Lo si ritrova nel Rig-Veda, uno dei quattro libri di “Conoscenza Divina” indiani che, secondo alcune fonti, risalgono al 2000 a.C. o al 4000 a. C. Le prime immagini di posizione yoga dal punto di vista archeologico si trovano sui sigilli di steatite della civiltà di Mohenjo-Daro - valle dell’Indo e ad Harappa, risalenti al 3000 a.C. Yoga va quindi interpretato come “l'atto di aggiogare, di unire, di attaccare", il cui significato può essere esteso e trasferito al controllo del corpo, della mente (manas) e dei sensi (indryas):
"cavalli" assai ribelli per i quali è necessario il "giogo" della disciplina yogica. A questa prima interpretazione del termine yoga, se ne affiancano altre, per esempio quella di "associazione, connessione, unione" dello spirito individuale (Jivàtma) con quello universale (Paramàtma), definizione che troviamo in un celebre e fervido poema mistico indiano, il BhagavadGìtà (2000 a. C.).
Lo yoga è una scienza e insieme un’arte entrambe suggestive e profonde. Oggi ci permettiamo di intendere più semplicemente con il termine "yoga" l’insieme di tecniche fisiche, mentali e spirituali praticate costantemente in ogni parte dell'India, da Ceylon all'Himalaya, e che vennero integralmente adottate dai Lama del Tibet, da alcuni scrittori mistici della Mongolia e della Cina e che furono realizzate fino nei conventi zen giapponesi. Tecniche millenarie che racchiudono mirabili segreti per il fisico, la mente e lo spirito.
Le diverse tipologie di yoga

I diversi rami yoga usano molti metodi e tecniche per realizzare la stessa meta, adatti ai vari temperamenti e alle diverse esigenze individuali; per esempio, il Tàntra-Yoga, fra l'altro, utilizza la sessualità e la donna come mezzi illuminanti. Le scritture indiane raccomandano di intraprendere lo yoga sotto la guida di un Maestro sicuro (Guru), poiché il sentiero è sottile e pericoloso come il "filo di un rasoio".
cosa dominacosa controlla
Hatha-Yogarespirazionecorpo fisico, vitalità
Laya-Yogaamorepoteri di amore divino
Bhakti-Yogavolontàpoteri dello spirito
Shakti-Yogaenergiaforze energetiche naturali
Mantrâ-Yogasuonopoteri di vibrazione dei suoni
Yantrâ-Yogaformapoteri delle forme geometriche
Dhyâna-Yogametodopoteri del processo del pensiero
Raya-Yogapensieropoteri di discriminazione
Jnâna-Yogaconoscenzapoteri di intelletto
Karmâ-Yogaattivitàpoteri dell’azione
Kundalinî-Yogakundalinîpoteri delle forze dei nervi psichici
Samâdhi-Yogail Sépoteri d’estasi
(Tavola del dott. Walter Yeeling Evans-Wentz, famoso antropologo specializzato in studi tibetani)
Elenco dei rami yoga più noti:
  • Hatha-Yoga: è il primo gradino di una disciplina che permette di rendere il corpo più agile, forte, sano. Letteralmente significa “ha” sole, calore, passione e “tha”luna, freddo e ricettività . Gli opposti in equilibrio. È lo Yoga ginnico dell'armonia psico-fisica, della salute e della longevità.
  • Karma-Yoga: lavoro e retta azione
  • Bhakti-Yoga: amore cosmico
  • Raya-Yoga: mentale
  • Jnâna-Yoga: della filosofia, ragionamento, razionalità
Integrate indissolubilmente tra loro, si passa dalle tecniche mentali e spirituali del Raja Yoga a quelle psico-fisiche dello Hatha-Yoga, che comprende esercizi fisici, posizioni e respirazioni.  “Lo yoga nel suo aspetto autentico è un ‘sistema’ di tecniche psicofisico-spirituali indiane per realizzare la conoscenza-identificazione con l’Ultima Realtà-Verità (Dio)” - Maestro Carlo Patrian.

I châkra

L’uomo vive assorbendo il Prâna - energia vitale diffuso nell’aria e negli elementi, che poi circola in settantadue condotti superfisici detti nâdî, analoghi al sistema nervoso, arterioso e venoso. Interiormente alla nâdî cerebrospinale vi sono i centri psichici detti châkra in sanscrito e khorlos in tibetano, letteralmente "ruota", perché trattasi di sfere di energia che si irradiano dai plessi e dai gangli nervosi alla colonna vertebrale.  Essi rappresentano le porte di accesso per la corrente energetica e vitale nel nostro corpo psichico. I châkra principali sono sette, disposti dalla base della colonna vertebrale alla sommità del capo in senso verticale:
7° Sahasrara (Mille petali) - SOMMITÀ DEL CAPO Contatto con la Conoscenza Divina.
6° Ajna (terzo occhio) - CENTRO DELLA FRONTE Facoltà visiva e immaginativa
5° Vishuddha (purificazione) - GOLA Espressione e creatività
4° Anahata (cielo interiore) - CUORE Amore e relazioni affettive
3° Manipura (gemma lucente) - PLESSO SOLARE Potere e controllo
2° Svadhishthana (dolcezza) - CENTRO DELL'ADDOME Sentimenti e creatività
1° Muladhara (radice) - PLESSO SACRALE Volontà di sopravvivenza
Quando il châkra è aperto, l’energia fluisce liberamente penetrando tutti gli strati dell'aura, quando invece è chiuso o bloccato, essa trova un ostacolo e non penetra: in quel punto.
Avremo così uno squilibrio a livello fisico o mentale-spirituale o anche ad entrambi. La funzione principale dei châkra è quella di assorbire l'energia cosmica, metabolizzarla ed alimentare le nostre auree. I châkra, alla base del Raja Yoga, costituiscono probabilmente l'argomento più complesso di tutto lo yoga perché alla loro base ci sono tante altre conoscenze, come la reincarnazione, le vite precedenti, il nostro karma…


Le posizioni dello yoga: “Asana”

Il segreto della loro efficacia dipende dalla durata con cui si tengono: si passa dai quindici secondi del principiante ai cinque minuti degli esperti fino alle ore intere dei maestri. La prolungata distensione dei muscoli permette di svuotarli dalle tossine, oltre ad apportare sangue e ossigeno alle zone sollecitate. Questo meccanismo, secondo i dettami della medicina orientale, consente all’energia di riprendere a circolare sciogliendo i blocchi muscolari o le infiammazioni. Il risvolto dello yoga è riuscire a “sentire” il proprio corpo, a percepire soprattutto parti di cui non abbiamo piena consapevolezza e che involontariamente contraiamo. Le pause sono indispensabili tra un esercizio e l’altro ma attenzione a non perdere ritmo e concentrazione.
Ecco alcune semplici posizioni, illustrate con l’aiuto di disegni:
ALBERO – Vrikâsana - Migliora il senso di stabilità ed equilibrio fisico - Apporta benefici psicologici in quanto la stabilità e l’immobilità conducono ad un equilibrio neuromuscolare di notevole valore
BARCA – Navâsana - Mantenere l’equilibrio sui glutei - Tonifica la muscolatura addominale e lombare
FULMINE – Vajrâsana - Mantenere i glutei stretti per tutta la durata dell’esecuzione - Rafforza i muscoli della schiena e delle gambe - Corregge cifosi dorsale e iperlordosi lombare
PILASTRO – Uttâna Stambâsana - Tendere le braccia con le mani intrecciate sotto la schiena. - Sollevare le gambe espirando e mantenere la posizione con respiri calmi e regolari - Migliora la circolazione sanguigna delle gambe, tonifica gli organi del bacino e dell’addome
PINZA – Paschimottanâsana - La colonna vertebrale viene distesa completamente e tutti i legamenti nervosi vengono tonificati. - Regolarizza la circolazione linfatica
 RILASSAMENTO o Savasâna
Le posizioni che inizialmente possono apparire contorte o addirittura impossibili saranno raggiungibili con una buona dose di costanza e allenamento. Ogni Asana attiva circuiti energetici e apre strade che prima non c’erano. È fondamentale entrare nella posizione e ascoltare le sensazioni che suscita. Respirare nel modo giusto aiuta moltissimo: occorre solo diventare consapevoli del ritmo e della profondità del proprio respiro.

Chi può praticare lo yoga?

Chiunque a ogni età, l’importante è farsi seguire, almeno da principianti, da un bravo maestro. “Fra migliaia di uomini a stento ve n'è uno che lotti per raggiungere la perfezione; e tra le migliaia di fedeli che lottano, a stento uno solo conosce la Mia Essenza ”. (BhagavadGìtà VII, 3). Il valore universale dello yoga deriva propriamente dal fatto che, per quanto tragga origine dall’antichità indiana, esso comprende in maniera decisamente pratica una profonda intuizione e attenzione ai problemi della longevità, assolutamente applicabili alla società moderna. Molte delle forme sportive abitualmente praticate sia in Oriente che in Occidente ai giorni nostri sono altamente competitive e implicano la forza e la prontezza di riflessi. Coloro che non possono competere con allenamenti estenuanti concepiti per esaltare, appunto, la forza e la resistenza fisica tendono a essere esclusi dalla possibilità di godere dei benefici fisici che questi esercizi possono procurare. Ciò che lo yoga offre in alternativa è un più ampio concetto di salute e longevità, secondo il quale un organismo fiorisce soltanto se è propriamente nutrito e curato attraverso tutto il ciclo della sua vita. Gli esercizi e le altre pratiche possono così essere applicati da chiunque. Non solo serviranno ad accrescere notevolmente la forza muscolare ma aiuteranno anche a prevenire il deterioramento fisico e guideranno verso una condizione di buona salute e di felice anzianità. È molto importante comunque sottolineare che il conseguimento di questo benessere non potrà dipendere dall’applicazione meccanica delle tecniche ma occorrerà approfondirne gli antichi e profondi aspetti spirituali.
Bibliografia:
  • Carlo Patrian, “Yoga“ (Sperling & Kupfer)
  • “Sempre in forma con lo yoga” (Piemme)
  • “Tao della salute e della longevità” (SIAD)


A cura di Lidia Katia C. Manzo










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