domenica 18 settembre 2022

Navaratri & Durga Puja (dal 26 Settembre al 4 Ottobre 2022)


Navaratri, letteralmente le “Nove notti”, è una festività dedicata all’adorazione della Devi o Śakti, la Madre divina, l’espressione femminile di Dio.

Navaratri è celebrata con grande devozione in tutta l’India e nel resto del mondo.Nelle sacre Scritture, in particolare nei Purana e nei Dharma-shastra, sono menzionate due Navaratri: la Vasantanavaratri e la Sharanganavaratri rispettivamente una Navarati di primavera e una Navaratri d’autunno. Di fatto però la prima non è molto praticata e ha lasciato il posto a quella autunnale che ha invece largo seguito. I festeggiamenti iniziano con l’arrivo della luna nuova del mese lunare di Ashvina (settembre-ottobre) e si protraggono per nove giorni. Durante la Navaratri si svolgono rituali, si danza, si canta, si osservano usi e costumi che possono variare molto tra loro, a seconda dell’area geografica, delle distinte tradizioni e delle usanze delle singole famiglie. Molto diffusa è la pratica di modellare effigi della Devi in terracotta che il decimo giorno vengono poi immerse nell’acqua. Navaratri è conosciuta, soprattutto nel nord dell’India, anche come Durgotsava, la festa di Durga, in cui si venerano le nove forme di Durga, Colei che è difficile da vincere. In molte tradizioni dell’India meridionale, i primi tre giorni sono dedicati a Durga, espressione divina di forza, di potente energia capace di distruggere i demoni dell’egoismo e dell’adharma; i tre giorni seguenti si adora Lakshmi, espressione della generosità, della luce che disperde l’ignoranza, della prosperità fisica e spirituale; gli ultimi tre giorni sono incentrati invece sul culto di Sarasvati, espressione della conoscenza pura e dell’arte.

Navaratri è una festività particolarmente cara alle donne di tutto il mondo e di tutte le età; in questi nove giorni infatti, le donne sono venerate e rispettate in quanto espressione più pura della Devi, della Madre. In molte tradizioni le donne della famiglia sono invitate a sedere nella casa e simbolicamente vengono adorate come la Devi, viene offerto loro, cibo, semi di cereale, abiti nuovi, danze, ecc. Navaratri segna per molti anche un nuovo inizio, un momento in cui ci si purifica delle proprie colpe e si ricomincia con energie spirituali vivificate e più forti. Navaratri è una festività che porta benefici in moltissimi aspetti della vita di un induista, da quelli pratici, quotidiani a quelli più sottili ed esoterici. Al termine delle nove notti, il decimo giorno, si celebra la festività nota come dasahara, ciò che dissolve le dieci colpe o errori. Questo decimo giorno è anche noto come vijayadashami, “il decimo giorno della vittoria”. Quest’ultimo nome fa riferimento a un mito presente nei purana in cui è narrata la nascita di Durga e l’origine della Navaratri.

Il mito di Mahisha asura e della sua sconfitta

Il mito racconta che un tempo il demone (asura) Mahisha si sottopose a una dura ascesi (tapas) protrattasi a lungo. Come premio per essa ricevette dal Dio Shiva la possibilità di non poter essere ucciso da nessun uomo o Deva (Dio). Soddisfatto di tale conquista e confidando nella sua invincibilità, il demone Mahisha iniziò a praticare ogni sorta di angheria, provocando il terrore e il disordine nei tre mondi. Gli Dei iniziarono ad allarmarsi per l’operato del demone così si riunirono per cercare una soluzione. Dal momento che Mahishasura non poteva essere sconfitto da nessun uomo e da nessun Dio, gli Dei si rivolsero alla Shakti suprema e le chiesero aiuto. Solo una Devi infatti sarebbe stata capace di annientare il demone malvagio. Fu così che le tre supreme Devi, Lakshmi, Sarasvati e Parvati, unirono le loro energie insieme e diedero vita a una Shakti dall’aspetto fiero e terribile: Durga. Durga ricevette a sua volta il potere e le armi di tutti gli Dei riuniti insieme così da diventare una Potenza indistruttibile. Mossa da una profonda compassione verso tutti i suoi figli dell’Universo, Ella si confrontò con il demone Mahisha con il quale lottò per nove notti. Spossato dalla forza della Devi, il decimo giorno, il demone fu trafitto dal trishula di Durga che da quel momento fu nota anche con il nome di Mahishasura Mardini, “Colei che sconfisse il demone Mahisha”.


Navaratri e Ramalila 
In molte parti dell’India settentrionale la Navaratri è celebrata come Ramalila, per celebrare la vittoria di Rama, che invocò l’aiuto della Devi, sul demone Ravana. Durante questa celebrazione si recitano alcuni episodi tratti dal Ramayana. Il decimo giorno si bruciano le effigi dei demoni Ravana, Kumbhakarna e Meghanada. Il Vijayadashami nel Mahabharata e l’albero shami


La celebrazione del Vijayadashami è particolarmente sentita in Karnataka, in particolare nel Mysore dove i fratelli Pandava, racconta il Mahabharata, nel loro 14° anno di esilio, decisero di nascondere le loro armi divine e speciali sotto un albero shami (Mimosa suma), per tutta la durata dei dieci giorni di Navaratri. I fratelli pregarono Durga Devi di proteggere le loro armi fino al loro ritorno che avvenne dopo un anno. Trovate le armi intatte, quello stesso giorno, si diressero verso i loro nemici e sconfissero loro con l’aiuto della Devi. Ancora oggi vi è l’usanza di scambiarsi un ramoscello dell’albero shami come augurio di vincere sul male.


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