martedì 11 giugno 2024

Impariamo a proteggerci dall’influenza negativa degli altri


Come gestire le persone “tossiche”

GIULIA ROTA BIASETTI

Dalla mattina quando ci alziamo, alla sera quando ci addormentiamo, siamo costantemente in relazione con qualcuno.

Perfino se sei un eremita che vive sui monti tibetani perché, prima che con gli altri, ti devi relazionare con te stesso.

La nostra vita quindi, si può considerare come un’organizzazione!

Quando pensiamo a questo concetto, generalmente visualizziamo grandi imprese o grandi burocrazie.

Senza farlo apposta, sottovalutiamo la nostra stessa quotidianità e le molteplici organizzazioni in cui ci imbattiamo: per prima la famiglia con cui condividiamo casa (che secondo Henry Mintzberg viene definita un’organizzazione informale), il giornale comprato all’edicola è il prodotto di una multinazionale dell’editoria nella quale magari lavora il tuo vicino di casa, i mezzi di trasporto che prendiamo per andare al lavoro fanno parte dell’organizzazione regionale di servizio pubblico… ma si sa, le organizzazioni sono fatte da persone e in ognuna di queste organizzazioni, quindi, ci imbattiamo negli altri.

Qualunque sia la tua quotidianità, ti renderai certamente conto che le occasioni di relazionarsi con le persone sono tantissime, gli scambi che avvengono con queste persone sono tantissimi e le reazioni ai diversi atteggiamenti possono essere tantissime.

Consapevolezza delle nostre reazioni

Poni attenzione proprio a questo ultimo punto!

Ogni giorno, in ogni relazione, il tuo umore può essere influenzato dagli altri. Nello specifico, da come tu reagisci a chi ti sta di fronte.

Se stai chiacchierando con l’amica del cuore, probabilmente ti sentirai serena.

Se invece devi discutere col collega antipatico, probabilmente la frustrazione aumenterà dentro di te.

Questo perché esistono alcune persone che, con i loro atteggiamenti invidiosi, gelosi, possessivi, pessimisti, manipolatori, etc., influiscono sul nostro benessere.

Questi atteggiamenti in Psicologia vengono definiti tossici e di conseguenza, le persone che assumono tali comportamenti si chiamano Persone Tossiche.

Identikit della persona tossica

Vediamo ora nello specifico chi sono queste persone ed esattamente cosa fanno.

La mamma “so-tutto-io” del compagno di scuola di tuo figlio, il collega che cerca sempre di scaricare su di te i compiti più impegnativi, l’amica che giudica sempre il tuo modo di vestire.

Le persone tossiche si nascondono in ogni contesto ma condividono alcune caratteristiche.

Sono manipolatorie, aggressive, talvolta violente verbalmente e sopra ogni cosa, hanno un impatto negativo sulla vita degli altri.

Ovviamente, quando si utilizza questa espressione non si vuole mettere un’etichetta direttamente a quella persona, piuttosto alle sue modalità di comportamento.

Ci tengo a precisare che non esistono, in assoluto persone buone o cattive.

Ognuno ha caratteristiche, pregi e difetti variamente sfaccettati e quindi sarebbe impossibile e poco corretto, ridurre una persona ad un solo aggettivo.

Tornando a noi, solitamente, chi mette in atto comportamenti tossici ha poca fiducia in sé stesso e un basso livello di autostima pur mantenendo un atteggiamento improntato al narcisismo.

Per questo motivo ha la tendenza a colpire il proprio interlocutore con azioni o parole che possono danneggiare sia lui sia le persone che gli sono vicine.

Come una sorta di processo auto-compensativo, attacca per paura di essere aggredito o evitare di apparire debole o insicuro.

Vediamo insieme alcune caratteristiche:

Manipolazione e controllo, per poter raggiungere i propri obiettivi e per non sentirsi quindi inferiore agli altri, l’individuo che utilizza comportamenti tossici cerca di manipolare gli altri. Si tratta di una maniera per riuscire ad avere il controllo su qualcosa, piuttosto che sulla propria vita. Riesce a stabilire rapporti di fiducia con gli altri con l’obiettivo però di non mettersi al pari, bensì in una posizione più alta per poter avere in pugno l’altra persona.

Invidia, accade che se la propria vita non risponde ai propri desideri, ad esempio per mancanza di fiducia in sé stesso o per paura di affrontare le sfide di ogni giorno, le vittorie degli altri vengono vissute dalla persona tossica in maniera negativa. Questo fa sì che il vissuto interiore si trasformi in invidia e in comportamenti che portano a minimizzare i risultati altrui.

Disprezzo, quando non si è in grado di mantenere il controllo o di raggiungere gli stessi risultati degli altri, questo vuoto viene riempito, direttamente o indirettamente, con il disprezzo nei confronti degli altri. Si tratta di un modo per evitare di sentirsi in colpa e per le proprie mancanze.

Una ricerca curiosa

Secondo una ricerca dell’Huffington Post, Tina B. Tessina e altri analisti descrivono sei tipologie di persone negative da lasciarsi alle spalle:

Il Ghoster, ovvero quelli che spariscono all’improvviso, non esistono solo nella sfera sentimentale (anche un amico che prima era sempre affidabile e comunicativo, e adesso non ti risponde mai, è da considerarsi un ghoster). In questo caso i rapporti con queste persone sono unilaterali, sono bravi a prendere tempo ma spariscono nel momento in cui tu hai bisogno.

L’adulto dipendente, ovvero quella persona nella tua cerchia di amici che ha sempre bisogno di qualcosa: una mano con difficoltà finanziarie, supporto eccessivo nelle relazioni sentimentali, ti chiede di risolvere i problemi al posto suo. L’adulto dipendente avrà sempre bisogno di qualcosa, ci sarà sempre un altro dramma dietro l’angolo. Anche se non c’è niente di male nell’aiutare un amico in difficoltà, è importante chiedersi se ti dimostra la stessa premura e gentilezza, oppure il vostro è diventato un rapporto di co-dipendenza.

Il narcisista, ovvero quelle persone che prendono e basta, senza ricambiare, che credono che il mondo giri intorno a loro.

Il criticone, ovvero quello che non fa che criticarti per le tue scelte, che deve sempre dire la sua.

L’eterno protagonista, quello che è alla costante ricerca di attenzioni, monopolizza le conversazioni riportando tutti gli argomenti a sé stesso. Spesso è arrogante e dispotico, sa sempre cosa è meglio anche se non glie lo hai chiesto.

Il provocatore, ovvero colui a cui piace mettere zizzania. Quell’amico o collega a cui piace sempre sparlare di tutto e di tutti. Ovviamente lo farà anche su di te, il provocatore dà il “meglio” di sé quando riesce a creare divisioni, diffondendo dubbi e incertezze.

Persone tossiche: cosa fare per proteggersi

Dopo aver visto le caratteristiche di questi individui, scommetto che ad ognuno di voi ne sono venuti in mente almeno un paio che incontrate abitualmente nelle vostre giornate.

Come reagite di solito? Riuscite a farvi scivolare addosso la loro negatività o ne venite influenzati?

Il segreto per impedire a queste persone tossiche di esercitare un’influenza negativa risiede proprio in noi, nel modo in cui agiamo e ci comportiamo con loro. Impedire loro di invadere i nostri pensieri, di non farci respirare o di farci del male è qualcosa che, se vogliamo, possiamo fare.

È essenziale imparare a proteggerci.

Cinque possibili soluzioni:

Ascolta e conosci te stesso – se conosci bene te stesso e sei consapevole di quale sia il tuo punto di non ritorno(il momento in cui perderai la pazienza), potrai fermarti appena prima di raggiungere tal punto. Al contrario, lasciare che la persona tossica avanzi senza stabilire una barriera ti porterà rabbia e frustrazione. Mantieni il controllo emotivo in ogni momento e se percepisci di essere sul punto di perderlo, interrompi educatamente la conversazione. Ad esempio, puoi far presente al tuo interlocutore che non è il caso di continuare a parlare di quel determinato argomento.

Concentrati sulle soluzioni – nelle dinamiche relazionali cerca di spostare il centro della conversazione sulle soluzioni, non sui problemi. Le persone tossiche tendono ad inquadrare solo i problemi e a crogiolarsi in essi. Per esempio, una buona soluzione difensiva può essere quella di proporre soluzioni, invece di concentrarsi solo sugli aspetti negativi della vita.

Stabilisci dei limiti – le persone tossiche cercheranno di immergerti nei loro problemi. Non vogliono trovare realmente delle soluzioni, vogliono solo consumare il tuo tempo e scaricare il loro carico di negatività. Pertanto, è importante imparare a distinguere tra le persone che hanno veramente bisogno del tuo aiuto/supporto, perché vogliono risolvere un problema, e quelle che vogliono solo lamentarsi. In tal caso, stabilisci dei limiti sani che ti consentano di mantenere la giusta distanza.

Supera la negatività, le persone tossiche non tendono ad agire razionalmente, se lo facessero, non esibirebbero molti comportamenti negativi che violano i diritti degli altri. Infatti, a volte non è nemmeno la persona ad infastidirti, ma il semplice pensare al suo comportamento irrazionale. La regola d’oro per affrontare con calma queste persone è quella di superare la negatività iniziale.

Non giudicare e perdona, È difficile, nel cammino della crescita personale è una delle abitudini più difficili da eliminare, ma quando riuscirai, otterrai delle grandi soddisfazioni. Conosci i benefici del perdonare gli altri? Perdona anche le persone tossiche, così facendo diminuiranno anche i tuoi mal di testa o di stomaco.

In conclusione, ogni tipo di relazione, sia lavorativa sia affettiva, dovrebbe essere una condivisione di energie positive, un dare e avere.

Come scrive Paulo Coelho:

"Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o per superbia: semplicemente perché quella determinata cosa esula ormai dalla tua vita. Chiudi la porta, cambia musica, pulisci la casa, rimuovi la polvere. Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei."


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