Lo Yoga Consapevole, detto anche Mindfulness Yoga è una modalità di pratica dell’Hatha Yoga che pone particolare attenzione, durante l’esecuzione delle pose (asana), alla presenza mentale, alla consapevolezza del respiro e all’apertura del cuore. Applicando gli insegnamenti tradizionali della Mindfulness alla pratica delle asana rafforziamo la nostra presenza mentale e una consapevolezza aperta, attraverso la quale abbandoniamo la tendenza a giudicarci e a giudicare, a reagire, per fare spazio alla compassione, alla gratitudine e ai sentimenti di amorevolezza verso noi stessi e gli altri.
Fare Yoga non è ottenere un risultato ginnico, tutt’altro: la riuscita atletica dell’esercizio è irrilevante mentre invece è importante imparare ad accogliere noi stessi, essere presenti, investigare come stanno il corpo e la mente, momento dopo momento.
Infatti, se presto attenzione al mio corpo per ottenerne uno scopo o una performance che potrà essere confrontata con quella altrui, alla fine dell’ascolto potrò dirmi soddisfatto solo se ho conseguito il risultato sperato e sono uscito vincitore dal confronto. In caso contrario, dovrò affrontare la frustrazione o la rabbia di avere perduto o di non essere stato all’altezza delle attese.
Nel Mindfulness Yoga le forme delle asana e i movimenti sono il mezzo attraverso il quale pratichiamo la presenza mentale, l’apertura del cuore e la consapevolezza del respiro. Questa pratica ci porta a esplorare con gentilezza amorevole i limiti e le potenzialità del corpo, recuperandone la sua interezza respiro dopo respiro. In questo modo, anche fuori dal tappetino riusciamo a cogliere la “bellezza e la ricchezza senza tempo del momento presente” (Kabat-Zinn, 2005).
Lo Yoga consapevole non necessita di una preparazione atletica ed è alla portata di tutti. Durante gli esercizi, viene insegnato a mantenere la giusta misura nello sforzo, rispettando così il proprio corpo. Si impara a sostare, considerare e investigare ogni zona con curiosità, attraverso esercizi che contraggono e rilassano la muscolatura, posizioni statiche e dinamiche, osservando quello che accade quando aumenta o diminuisce la tensione.
Lo Yoga Consapevole permette anche di conoscere il proprio corpo.
Muovendoci, mantenendo la posizione, allungando i muscoli con intenzione e attenzione, percepiamo non solo una progressiva flessibilità delle membra ma anche una maggiore malleabilità della mente e stabilità emotiva.
Mentre si eseguono gli esercizi proposti, è importante capire che la finalità dello Yoga è spontanea e non immediata: in pratica, non c’è da raggiungere altro obiettivo che il fare quello che si sta facendo. Non c’è una performance da realizzare: si deve invece incontrare il corpo con amichevolezza e accettazione, deponendo ogni aspettativa e osservandolo senza giudizio né condizionamenti mentali. E questo aiuta a capire come corpo e mente siano interconnessi e funzionino.
A mano a mano che la pratica procede, si impara a stare con il corpo così com’è: si abbandona l’attaccamento a modelli precostituiti, ambizioni e aspettative.
Nello Yoga Consapevole, l’attenzione è nuda: essa viene al primo posto, è essa stessa lo scopo. Libera, deprivata degli abiti artificiosi del condizionamento e dell’obiettivo, essa esprime il suo valore più vero e intenso: la calma, la dolcezza, la pace.
Conseguire il benessere fisico attraverso uno sforzo non casuale e non finalizzato, permette anche alla mente di modificare la qualità della sua attenzione: dalla semplicità dello Yoga scaturisce una semplicità del pensiero, che non è semplificazione ma assenza di complicazioni.
Lo Yoga, dunque, tiene uniti corpo e mente, mette in connessione le sensazioni corporee e le implicazioni mentali susseguenti, agendo sulle due metà dell’uno – l’insieme psicofisico – con gentilezza: se il corpo rettifica i suoi atteggiamenti scorretti e passa dal dolore al sollievo oppure resta stabile, la mente fa altrettanto.
Prove di efficacia dello Yoga Consapevole
Non a caso, l’evidenza scientifica dimostra che lo Yoga Consapevole ha effetti positivi sulla qualità della vita, sull’umore e sul funzionamento cognitivo. La pratica favorisce una diminuzione dei sintomi depressivi, ad esempio in relazione a eventi di vita molto stressanti (Franklin, Butler & Bentley, 2018), perché è associata a una migliore regolazione del sistema nervoso simpatico e dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (Pascoe, Thompson & Ski, 2017). È efficace nel migliorare il benessere, la qualità del sonno e la cognizione negli anziani (Laird et al., 2018), ed è utile anche in altri momenti della vita che sottopongono a stress e ansia, come l’attesa di un trattamento per la fecondazione in vitro (Oron, Allnutt, Lackman, Sokal-Arnon, Holzer & Takefman, 2015).
Si è visto che anche nel periodo post-menopausa promuove cambiamenti psicofisiologici positivi. Le donne che praticano Yoga Consapevole, infatti, sperimentano in misura minore i sintomi legati alla menopausa e alla depressione, registrano bassi livelli di stress e punteggi più alti in termini di qualità di vita (Jorge et al., 2016).
Complessivamente dalle ricerche scientifiche emerge che lo Yoga Consapevole è efficace nel trattamento dell’ansia, della depressione, nella riduzione dello stress e per ottenere un miglioramento del benessere individuale.
Essere presenti qui e ora dentro il nostro corpo come abitanti attenti e non ospiti sbadati, è il primo passo verso una sana relazione d’amore verso se stessi, alla base di ogni processo di evoluzione, accettazione, guarigione e salvaguardia di sé.
Conclusioni
La pratica dello Yoga Consapevole è consigliata a tutti, senza limiti di età.
Essa richiede la sola disponibilità a vivere il presente, ascoltando il respiro, i movimenti del corpo, la postura, i pensieri e le emozioni che sorgono mentre si pratica. Il controllo che si attua sul corpo, poiché avviene per mezzo dell’attenzione non giudicante, insegna a venire a patti con ciò che siamo senza inseguire ciò che vorremmo o dovremmo essere. L’energia è focalizzata e non dispersa e serve al miglioramento di quel che possediamo: con questo corpo e questa mente si affronta il momento attuale, trasformando non le cose in sé ma la relazione che si ha con esse.
Questo cambiamento modificherà di conseguenza l’ambiente al di fuori del corpo, producendo una concatenazione di relazioni più gradevoli e temperate con l’altro da sè.
Secondo un concetto caro al mondo indiano, cuocere il mondo significa rendere perfette le cose perfettibili: la perfezione è pace e armonia, l’accordo degli strumenti prima dell’esecuzione del concerto. Come si fa con le pietanze, ognuna col suo tempo di cottura e la preparazione che precede, il mondo va cotto cominciando da se stessi, attraverso una paziente opera di comprensione del sé.
Indurre il corpo all’attenzione e di qui all’accettazione, potenziare la mente ed educarla a esprimere il pieno potenziale per mezzo di quel che possiede è come cuocere un pranzo regale: ogni gesto racchiude l’espressione degli altri e di più, la tavola imbandita che verrà. Eppure il cuoco è concentrato su ogni passaggio, momento per momento: pensa al presente, è attento all’istante. Solo in questo modo il cibo potrà essere gustato quando sarà venuto il suo tempo. Il futuro viene da solo se si rende possibile il presente.